O … il nesso tra moderna bioarchitettura, biogeologia e civiltà antiche
La parola geobiologia deriva dall’associazione dei termini greci geo (terra), bio (vita) e logos (parlare, pensare) e studia l’interazione tra i luoghi dove viviamo e l’essere umano.
La moderna bioarchitettura tiene estremamente conto della disposizione sul terreno dei fabbricati e pone giustamente attenzione alla camera da letto.
Il letto, dove permaniamo più a lungo nella casa, va accuratamente rilevato per evitare che siano presenti energie sottili naturali non biocompatibili.
Ma come fare per poter rilevare le energie benefiche e non che ci circondano? Un bravo geobiologo deve continuamente mettersi alla prova, allenarsi e confrontarsi. Si, ma confrontarsi con chi? Una buona metodologia è confrontarsi con i i maestri del passato. Solo così un geobiologo riesce a ampliare la sua conoscenza ed affinare le sue capacità. In questo breve articolo provo a condensare una piccola parte del mio percorso di studi sulla geobiologia, la bioarchitettura e le civiltà antiche attraverso alcuni accenni di luoghi investigati.
I nostri avi conoscevano molto bene la geobiologia e le energie sottili, e la collocazione degli edifici non era mai casuale. Gli antichi sapevano come sfruttare a proprio favore le energie naturali dei luoghi. In passato non c’erano le specializzazioni odierne. Un architetto era assolutamente un ingegnere ma non solo: spesso era un artista, un medico, un matematico, un astrologo e un religioso. L’architettura stessa era asservita a far provare sensazioni profonde all’animo umano. Vi siete mai fermati dentro una cattedrale gotica o romanica e vi siete lasciati permeare dalle energie naturali di quel luogo?
Vi spiegherò in questo articolo che le sensazioni profonde che si provano quando si visitano i luoghi dei nostri antenati non sono dovute solo all’aspetto estetico, ma anche a qualcosa di più profondo.
La Sardegna nuragica e le energie sottili
Cominciamo il nostro viaggio dalla Sardegna. L’uomo dell’età del bronzo conosceva la correlazione energetica tra uomo e l’ambiente e la sfruttava a suo favore. Le famose tombe dei giganti sparse in tutta la Sardegna ne sono un esempio. Sono luoghi di altissima energia, ed il semicerchio di pietre davanti alla tomba serviva per convogliare e concentrare l’energia naturale per ottenere, tra l’altro, un effetto benefico a chi andava a omaggiare i suoi cari.
Con i miei strumenti riuscivo a rilevare degli importanti movimenti di energia naturale che si concentravano sulla piccola porta al centro delle tombe dei giganti che simboleggia il passaggio tra il mondo dei vivi e l’aldilà. Infatti, ancora oggi tra i locali è usanza stendersi davanti alla piccola porta con la fessura in corrispondenza della parte del corpo da curare. Una pratica senz’altro efficace ma che sconsiglio di usare a lungo.
Le fonti sacre sarde invece ci insegnano quanto l’acqua di sorgente sia importante per il nostro benessere biofisico. L’uomo antico costruiva monumenti ben più perfetti dei nuraghi per dare la giusta importanza all’acqua che aveva il giusto equilibrio di energia sottile. Ho battuto una strada veramente isolata e impervia per raggiungere la fonte sacra di Su Tempiesu che, costruita con molta perizia in una zona isolatissima della Sardegna mi ha fatto capire l’importanza del nostro bene più prezioso: l’acqua. Anche qui gli uomini della civiltà del bronzo conoscevano esattamente come equilibrare energeticamente l’acqua e renderla biocompatibile. Anche la disposizione del Nuraghe Palmavera ed ogni costruzione del villaggio intorno ad esso era perfettamente allineato dal punto di vista energetico, con il nodo di Hartmann nel centro perfetto delle varie costruzioni rotonde. Non può essere un caso…
Gli etruschi, maestri di geobiologia
Passiamo ora agli Etruschi, un popolo misterioso che aveva profonde conoscenze geobiologiche: tutti i villaggi etruschi che ho investigato avevano una perfetta disposizione delle mura perimetrali delle abitazioni con le pareti dei nodi di Hartmann. Questo permetteva all’abitazione di trovarsi il più possibile su una zona ad energia “neutra” che favorisce il benessere della persona. Una branchia della bioarchitettura si basa appunto su questo concetto. Un esempio di questo concetto si può rilevare al villaggio etrusco-celtico di Monte Bibele in provincia di Bologna.
Una cosa molto interessante mi è capitata a Cerveteri. Nella necropoli etrusca della Banditaccia ho eseguito le rilevazioni bioenergetiche in almeno venti tombe a tumulo, dove all’interno si trovano stanze con normalmente due giacigli di pietra affiancati dove riponevano la coppia defunta. L’aspetto particolare che ho rilevato è che ogni giaciglio ha un nodo di Hartmann in perfetta corrispondenza con la testa del patriarca defunto. Si desume dove era posizionata la testa per il fatto che esiste un rialzo a mo’ di cuscino in pietra.
Stessa cosa si verifica nel giaciglio al suo fianco. Il motivo? Non sta a me dirlo ma sicuramente gli Etruschi si consideravano tutt’uno con la natura e quindi forse allinearsi con l’energia della terra li metteva simbolicamente in connessione con il creato. Gli antichi romani hanno usufruito del sapere etrusco attraverso i loro sacerdoti, i famosi Aruspici e Auguri, molto considerati in quell’epoca.
San Galgano, dove le energie della terra sono convogliate
Ad un occhio attento le civiltà antiche conoscevano l’energia dei luoghi e le sfruttavano per migliorare la salubrità dei luoghi e per fini religiosi. Non è un caso che le prime chiese cristiane sorgevano su preesistenti templi pagani. Nei resti della magnifica cattedrale scoperchiata di San Galgano, dove si possono fare rilevamenti geobiologici senza infastidire nessuno ho ancora una volta rilevato la perfetta disposizione energetica non solo della cattedrale, ma anche dei resti dell’antico convento. Al centro perfetto di ogni pilasto e al centro di ogni arco acuto sussiste un nodo di Hartmann. Gli archi stessi permettono di convogliare l’energia secondo schemi che si susseguono geometricamente.
La geobiologia e l’energia tellurica di Santo Stefano e Montovolo in provincia di Bologna
Molto interessanti dal punto di vista geobiologico sono anche il complesso di Santo Stefano e il santuario di Montovolo. Santo Stefano sorge su un preesistente tempio dedicato ad Iside ed il santuario di Montovolo, secondo il prof. Baccolini, su un importante centro oracolare etrusco.
In questi ed altri luoghi antichi ho rilevato zone a bassa energia all’entrata delle chiese e la massima concentrazione di bioenergia in corrispondenza dell’area dove il prelato officia la messa. Questo serve probabilmente al sacerdote per avere equilibrio ed ispirazione durante la cerimonia e per i fedeli per essere inconsciamente attratti e concentrati verso la zona di alta energia. Può essere senz’altro legato alla suggestione, ma non avete mai notato che le chiese moderne non hanno più quel velo di “magia” che invece si avverte a volte nelle antiche chiese e conventi? Ecco spiegato per sommi capi il nesso tra geobiologia, la bioarchitettura e le civiltà antiche.
La bioenergia e la posizione del letto
Comunque, tranquillizziamoci, per dormire e vivere bene non serve l’energia di una cattedrale. Occorre invece una energia tellurica equilibrata, importante per il nostro benessere psicofisico.
A Casa Nordica quando vendiamo un letto o materasso sovente proponiamo anche un servizio di rilevamento delle bioenergie presenti nella casa ed eventualmente possiamo investigare anche l’aspetto dell’inquinamento elettromagnetico. Spesso non è sufficiente il semplice allineamento del corpo Nord-Sud del corpo.
Un equilibrio delle energie naturali e di quelle indotte dall’uomo è importantissimo per un sonno di qualità.